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mercoledì 5 ottobre 2011

Il corpo, una macchina perfetta: conosciamo il grande Leonardo da Vinci

Il percorso  è iniziato raccontando ai bambini che tanto tempo fa era vissuto un bimbo come loro, molto curioso e che si faceva mille domande. Si chiamava Leonardo da Vinci, Vinci era la città in cui era nato.
Questo bambino era un genio, uno di quelli con un cervellone pieno di idee e stranezze. 
Si lanciava dagli alberi con delle ali di carta che lui stesso aveva progettato e costruito per essere simile ad un uccello. 
La nonna si spaventava e lo rimproverava, lui prometteva di non farlo più ma il giorno dopo eccolo alle prese con un'altra delle sue strambe invenzioni. 
Leonardo aveva un quadernetto dove  disegnava  e scriveva ciò che osservava, ma lo faceva in codice: scriveva al contrario e poi leggeva tutto mettendo davanti al rigo uno specchietto. In questo modo nessuno poteva capire i sui appunti e copiargli le idee.  
Sapeva fare un mucchio di cose, dipingere, disegnare, calcolare, progettare inventare, non riusciva mai a stare fermo, voleva scoprire come erano fatte le cose. 
Questa sua vivacità e curiosità crebbe insieme a lui.
Leonardo, dopo aver studiato a lungo le forme delle persone, disegnò "l'uomo vitruviano" per dimostrare che il nostro corpo è perfetto e che quando l'uomo modella o costruisce, si ispira alla perfezione del proprio corpo creato da Dio!


In palestra ci siamo diverti a giocare  con il nostro corpo,
in un primo momento abbiamo provato a cercare un amico che fosse alto come noi
 poi ci siamo trasformati nell'uomo vitruviano. 



In un secondo momento abbiamo disegnato le nostre sagome
in posizioni diverse e poi ci siamo trasformati in pittori,
per realizzare anche noi il nostro
uomo vitruviano.


Visto l'interesse manifestato dai bambini abbiamo iniziato un percorso di avvicinamento alla conoscenza del nostro corpo non solo come era fatto esternamente ma anche internamente. Attraverso le conversazioni in circle-time i bambini hanno potuto far emergere le loro conoscenze, le loro domande e curiosità a cui abbiamo cercato di dare soddisfazione attraverso l'osservazione di libri che presentavano la struttura osteo-muscolare. In palestra abbiamo cercato di muoverci con più consapevolezza, cercando di capire quali parti erano coinvolte; abbiamo immaginato come potevamo muoverci se non avessimo avuto ossa ed infine ci siamo divertiti a riprodurre il nostro schema corporeo utilizzando i materiali per la psicomotricità.


  
Foto di un momento in palestra dove i bambini sono stati invitati a rappresentare il proprio schema corporeo.  Tre gruppi hanno sviluppato il lavoro sul pavimento mantenendo la bi-dimensionalità,  il quarto gruppo ha realizzato una vera e propria scultura tridimensionale dovendo così affrontare una serie di problemi per farla rimanere in piedi.

Disegno ispirato all’attività.  
“Ho disegnato le mani mie e di G.
mentre mettevamo i pezzi”
Dal diario dell'insegnante: racconta cosa ti è piaciuto dell'esperienza di lavoro di gruppo per costruire l'omino in palestra e dimmi se avete incontrato delle difficoltà e come avete fatto a risolverle. 
"E' stato facile, mi sono divertita a costruire il nostro pupazzetto, era una femmina."Ci abbiamo messo il vestito perché aveva freddo. Ha i pantaloncini e i capelli. Mi sono divertita." "Io ho messo il bimbo e il vestito. Era facile farlo. All'inizio però ognuno voleva fare quello che voleva poi ognuno ha deciso di fare una  parte, ci siamo parlati." "Mi è piaciuto fare gli occhi e la bocca e il fiocco." "Abbiamo fatto fatica, sbagliavamo sempre. Io mettevo le cose giuste e loro sbagliate, non ci siamo parlati."Ho capito che è importante che si mettono tutti d'accordo."Mi è piaciuto con gli amici." "Mi è piaciuto ma non ci capivamo, io mettevo un pezzo e poi me lo cavavano"E' stato divertente. Mi è piaciuto costruire il bambino. Andavamo d'accordo, l'abbiamo fatto senza comandare. Non so come abbiamo fatto a farlo così bello. Abbiamo deciso insieme. Io ho messo che parlava al telefono e bevevo il caffè."Prima abbiamo messo i legnetti per fare la pancia. I bastoni lunghi li abbiamo messi alle braccia." "Mi sono divertita." "Abbiamo giocato a fare il percorso con la bambina con la borsa che giocava a bowling. Era complicato e difficile farla in piedi." "E' stato anche difficile farlo rimanere in piedi. Abbiamo messo i bastoni e mantenuti in piedi. Poi abbiamo messo sopra i teli. M. non arrivava a mettere la testa, era troppo alto, e l'hai messa tu. Le braccia le abbiamo legate in cima."E messe lontano sotto. M. diceva che era una ragazza che giocava a bowling."

Parallelamente abbiamo iniziato un percorso di educazione alimentare. Il cartellone con la piramide degli alimenti, la storia di "Luigino e la signora carie" e delle canzoncine didattiche sull'argomento hanno reso i bambini maggiormente consapevoli del valore degli alimenti che quotidianamente ingeriscono ma anche della pericolosità di alcuni di questi se assunti in modo esagerato. 
Ogni bambino ha cercato di impegnarsi ad assaggiare tutti gli alimenti che venivano serviti a pranzo, aiutati, incoraggiati e stimolati in questo dai compagni e dalle insegnanti. 
Il motto "mangiamo con la bocca e non con gli occhi" ha aiutato i bimbi più restii ad assaggiare e a scoprire che alcuni cibi all'apparenza poco gradevoli, avevano un sapore di loro gradimento. 



Altri bimbi invece consapevoli dell'importanza della frutta o della verdura la mangiavano dicendo: "non mi piace molto, ma mi fa bene". 



I laboratori di cucina hanno contribuito ad aiutare i bambini ad assaggiare le cose preparate da soli come la spremuta di arance e kiwi o i biscotti di castagne.

* Per chi volesse raccontare di più di Leonardo è possibile utilizzare un bellissimo testo per bambini edito da Arka: "Quel genio di Leonardo"

continua con "Simone mangione"... 

2 commenti:

  1. Sto lasciando i bambini dell'ultimo anno e vorrei accompagnarli con qualcosa, una poesia una canzone, un libro, ma mi sembrano tutti banali e scontati,, cosa mi suggerisci?
    Cinzia

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